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lunedì 17 marzo 2014

FORZA ITALIA INCONTRA IL TERRITORIO (VIDEO)

GELA: FORZA ITALIA INCONTRA IL TERRITORIO

Gela - La guerra degli azzurri è cominciata. I big della politica del centrodestra siciliano  si sono dati appuntamento domenica sera all’Hotel Villa Peretti per una convention polica in cui i temi della politica nazionale, regionale e locale sono stati sviscerati uno ad uno. Imputato numero uno il centrosinitra con i risultati discutibili di cui gli italiani stanno pagando le spese. E il conto è salato!
L’incontro di domenica è stato pensato dall’esponente forzista Massimiliano Falvo punto di riferimento del coordinatore regionale Enzo Gibiino, espressione del leader Berlusconi in Sicilia. 
“Forza Italia si è presentata alla città  - ha detto Falvo - con tutto l’entusiasmo e la voglia di fare tipica di un partito giovane e dinamico,il movimento esce allo scoperto e si candida prepotentemente a riconquistare la guida della nostra città  contro un centro sinistra lacerato al suo interno ed ormai privo di prospettive e programmi per il nostro territorio”.
Così lo hanno impersonato i protagonisti del nuovo centrodestra gelese, per la maggior parte trentenni con la verve di un giovanotto di 77 anni che non si arrende neppure di fronte agli strali più feroci. Rappresentanti di Forza Italia di Caltanissetta, Niscemi, Mazzarino hanno sfilato all’unica postazione di primo piano per dire la loro come nella più concreta democrazia. 
"Dobbiamo eliminare la distanza tra politica e cittadino, trasmettere alla gente che esiste anche la politica sana e pulita, oggi abbiamo dimostrato che tutti possono far sentire la propria voce e dare un contributo allo sviluppo di questo Paese" ha affermato ,il coordinatore di Giovane Italia, Angelo Cafa'.
 “E’ questo il segreto della buona politica – ha detto il consigliere comunale forzista Ficicchia di Niscemi – stare vicino alla gente”. Berlusconi ha lasciato il posto da premier con un debito pubblico che anziché diminuire è aumentato, hanno rimarcato i forzisti. 
"Tutti possono essere protagonisti e dare un aiuto al territorio, bisogna armarsi di volonta' e determinazione" ha affermato Rocco Cutini.
"Mai più gli errori del passato, il partito dovrà sostenerci e deve avere un rapporto diretto con noi giovani" tuonaRosario Catalano .
Il niscemese Elio Arancio ha sottolienato che è necessario rifarsi al modello francesce per una nuova legge elettorale più equa.
 Guglielmo Piazza ha puntato l'accento sull'esigenza dello sviluppo disattesa dai governi di centrosinistra.  
“Non c’ è democrazia e non c’è alternanza al Comune di Gela – ha tuonato l’avv. Maurizio Scicolone – e sapete perché? Perché ci sono trenta famiglie che si sono insediate al consiglio comunale di Gela da anni. Aspettiamo da 40 anni il nuovo PG, ma non viene approvato e sapete perché? Perché con le varianti si possono realizzare quartieri come Modernopoli, Margi, via Butera che creano il disvalore per le nostre case dei quartieri residenziali. E senza Prg non c’è sviluppo e si ferma l’indotto; non lavorano gli operai, i geometri, le ditte e i fornitori e si ferma l’economia della città”. 
Gli fa eco l’ex consigliere provinciale Enzo Cascino  sottolienando che nell’affare della villette, qualcuno ha approfittato per avere le forniture di energia a costo zero. “Il sindaco – dice Cascino – a questo punto dovrebbe avere il coraggio di andarsene”.
 “La rivoluzione di Crocetta – ha detto Angelo Chessari – ha prodotto solo illusioni perché poi, tutto si sceglie nelle stanze dei bottoni”.
 Un saluto è stato dato dal simpatizzante consigliere Gioacchino Pellitteri.
Duro e circonstanziato l’intervento dell’on. all’ars Salvo Pogliese: “L’entusiasmo non è un fatto anagrafico – ha detto – ma se si coniuga quello dei giovani a quello di un giovane di cuore con tanta esperienza, il gioco è fatto. E’ importante conquistarsi spazi sin da giovani e lo dobbiamo fare ora, nel momento in cui si respira aria di dissenso per il governo Crocetta: quello che dice è risibile se non ridicolo. Come aver parlato di una compagnia di bandiera siciliana mentre l’Ast si lecca le ferite con un buco da 40 milioni di euro e di 80 è creditore verso la Regione. Per non parlare delle province: si eliminano 9 province per crearne 13 con asseblee quintuplicate in termini di consiglieri e sindaci, alla faccia dello spending review. E ancora vogliamo ricordare il taglio degli stipendi mai fatto, o il nulla cosmico della scelta di assessori come Zichichi e Battiato che hanno fatto eprdere mesi preziosi all’economia siciliana. E per ultimo voglio ricordare la frase storica pronunciata il 10 luglio 2013 davanti al battaglione americano ‘per fare il muos dovranno passare sul mio corpo’. E dopo 10 giorni firma la revoca della revoca alle autorizzazioni”.
 L’on Marco Falcone ha ripreso la  questione delle province, ricordando che il libero consorzio di Messina avrà un’assemble adi 105 membri: “ ci vorrà lo stadio per ospitare consiglieri e sindaci – ha detto perchè la sala del palazzo della provincia di Messina non basterà più. La sinistra ha disatteso le aspettative dei cittadini, e su questo dobbiamo puntare. Berlusconi è stato l’ultimo premier votato dal popolo”.
 Il coordinatore regionale Gibiino ha tracciato un’analisi politica storica di respiro nazionale, puntando sulla novità di Forza Italia attuale fatta di club come 20 anni fa ma con una maturità politica acquisita nel tempo e soprattutto ascoltando le esigenze della gente. “Questo è il momento giusto per agire – ha detto – a livello regionale approfittando della  onda lunga negativa che sta avvolgendo Crocetta. I ho un sogno: vogliamo levarcelo di torno subito? Basta una mozione di sfiducia di 45 parlamentari regionali. Noi siamo una forza e Renzi ha il merito di essersene accorto, non per nulla ha avviato il dialogo con il nostro leader che rappresenta 10 milioni di italiani”. Certo se il centrodestra continua a lavorare in maniera frastagliata come ha fatto finora ci sono poche speranze.
 E l’assenza ieri sera di Lucio Greco e i partiti che dovrebbero confluire in Forza Italia come Grande Sud con Enzo Pepe si commentano da sè.